
NON IGNORIAMO IL 25 APRILE E CIO’ CHE RAPPRESENTA : L’OPPRESSIONE COMUNISTA, ESERCITATA DA UN SECOLO NEL NOSTRO PAESE
In vista del 25 aprile, ricorrenza nella quale le sinistre in Italia si riconoscono più che in ogni altra, voglio ricordare con il link sottostante la storia di Giuseppina Ghersi, tredicenne savonese ridotta nell’aprile del 1945 ad una massa informe di carne dopo 4 giorni di torture, stupri e sevizie da parte una squadraccia stalinista, un omicidio giustificato anche lo scorso anno dal presidente provinciale dell’ANPI come si può leggere.
http://blog.ilgiornale.it/…/files/2017/09/1giuseppina_01.jpg
http://www.ilgiornale.it/…/noli-devastata-targa-che-ricorda…
L’oppressione comunista attanaglia il nostro paese, che significativamente ha avuto il partito comunista più forte del mondo occidentale, da un secolo, dal cosiddetto “biennio rosso” 1919-1921, che originò la reazione controrivoluzionaria fascista, al tentativo risalente all’epoca dei fatti savonesi di sostituire una propria dittatura a quella nazista, vanificato dall’intervento statunitense a cui dobbiamo la democrazia, dal terrorismo allo squadrismo di piazza.
A ciò occorre aggiungere l’oppressione culturale effettuata in attuazione del progetto gramsciano, sempre risalente ad un secolo fa, diretto a trasformare il nostro popolo da cristiano-cattolico a comunista mediante l’occupazione dei media e dell’istruzione pubblica, progetto estesosi nei suoi effetti contaminatori ben oltre gli auspici del suo autore ed in ambiti a quei tempi insospettabili, come ci ha confermato nei giorni scorsi Benedetto XVI, denunciando pubblicamente l’espulsione dai seminari in atto da decenni degli aspiranti sacerdoti sorpresi a leggere i suoi testi non conformi al cattocomunismo d’ordinanza.
I risultati di questa oppressione li possiamo riscontrare consultando i libri di testo di storia adottati nelle nostre scuole o assistendo in televisione a falsi dibattiti, condotti dai figli di quella cultura, in cui la controparte o non esiste o viene scelta tra coloro che, secondo una logica tipicamente collaborazionista, condividono i dogmi del neocomunismo, come, per limitarci al tema che ci sta più a cuore, l’intoccabilità della 194, ritenuta da tutti i contraddittori legge che salvaguarda i diritti delle donne e da applicare dal primo all’ultimo articolo, un mantra con il quale si mira a praticare il lavaggio del cervello del telespettatore.
Ma non è tutto, tale oppressione si estende alle istituzioni, che comprimono sempre più i diritti democratici in modo del tutto incostituzionale, subordinando il loro esercizio alla rispondenza a criteri attinenti al merito politico che esulano totalmente dalla competenza delle istituzioni medesime.
Non ignoriamo, quindi, il 25 aprile, che tale data sia occasione di riflessione per essere consapevoli della necessità di decomunistizzare il nostro paese su più fronti.
Aiutaci ad abrogare la legge 194, vero mito del neocomunismo italiano, e con essa la legalizzazione dell’aborto volontario, significativamente attuata per la prima volta nel mondo nel 1921 in URSS, dall’entrata in vigore della quale sono stati soppressi, secondo i dati ministeriali ufficiali, 6 milioni di bambini durante la gravidanza.
Uno stalinismo legalizzato e praticato nella convinzione, introdotta da quella legge, di esercitare un proprio pieno diritto.
Iscriviti gratuitamente al Comitato NO194 (tramite il sito no194.org) e lotta con noi, per gli ultimi e per i più indifesi.
Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale Comitato NO194 ed omonima associazione